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Sicurezza urbana: no agli steward, sì alle guardie giurate

Anvip è intervenuta sul caso di Udine definendo “rischiosa” l’iniziativa di affidare agli steward il compito di garantire la sicurezza cittadina. Meglio le guardie giurate.
Con una nota ufficiale, il presidente di Anvip, l’Associazione nazionale istituti di vigilanza privata, Claudio Moro è intervenuto sul caso di Udine, definendo “rischioso” l’utilizzo degli steward per tutelare la sicurezza urbana. A questo scopo, Moro ha sottolineato come la figura professionale più idonea sia invece “la guardia particolare giurata che ha al proprio attivo tutte le competenze tecniche e l’esperienza necessarie”. L’idea di affiancare gli steward alle Forze dell’Ordine per monitorare le aree più sensibili della città, aveva preso piede a Pordenone a fine 2017, dove erano stati ingaggiati otto steward per sorvegliare i parchi, i parcheggi multipiano, i terminal degli  autobus e altre zone ancora. Così, il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha preso a modello l’esempio pordenonese e ha proposto di affiancare gli steward alle pattuglie di polizia.
La risposta di Anvip non si è fatta attendere, come nemmeno il commento, sulla stessa linea di pensiero dell’associazione nazionale di settore, del Corpo Vigili Notturni, società friulana specializzata in vigilanza privata e che gestisce anche la sicurezza degli edifici regionali sul territorio. Secondo Vigili Notturni, gli steward sono figure professionali dedicate alla sicurezza passiva, ovvero al controllo dei locali notturni piuttosto che dei varchi durante i concerti, ma che non hanno le competenze necessarie e la formazione adeguata per far fronte a situazioni di rischio. “È necessario” ha commentato Daniele Zorzi, amministratore unico dell’istituto di vigilanza privata “che la sicurezza attiva sia affidata a persone con esperienza, che conoscono Udine e il suo territorio, che sappiano gestire e mediare i conflitti e lavorare in sinergia con le Forze dell’Ordine chiamate eventualmente ad intervenire”.
Di fatto, in tal senso, un progetto ministeriale esiste già da una decina d’anni e si chiama “Mille occhi sulla città”. Attivo in diverse province italiane, tra le quali anche quelle del Friuli Venezia Giulia, manca proprio a Udine. “Per questo” ha concluso Zorzi “vorremmo che il sindaco Fontanini convocasse i professionisti del territorio per discutere il progetto-sicurezza con l’obiettivo di fare la scelta più giusta per la serenità di tutti i cittadini”.

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