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Sicurezza: il primato italiano arriva dallo spazio

La rete satellitare Cosmo-SkyMed compie 10 anni. Dallo spazio contribuisce alla protezione del territorio, alla sicurezza, alla gestione delle emergenze e alla cyber security. Rispetto ad altri Paesi, l’Italia non è così abituata a vantare primati considerevoli nel panorama internazionale. Per questo motivo è stato accolto con caloroso affetto il successo di Cosmo-SkyMed, una rete composta da quattro satelliti “made in Italy”, che il 7 dicembre scorso ha festeggiato 10 anni di vita al Maxxi di Roma. La rete satellitare, che gravita in orbita a 650 chilometri di altezza, vigila da ormai un decennio sul globo terrestre, 24 ore su 24, in ogni condizione meteorologica e di visibilità.

Facente capo al sistema europeo Copernicus, Cosmo-SkyMed è l’unica rete di osservazione satellitare della terra sia ad uso civile (l’80%) che militare oggi esistente a livello mondiale. L’attività svolta in questi 10 anni spazia dal monitoraggio e la protezione del territorio, alla sicurezza e alla gestione delle emergenze, oltre ad essere all’avanguardia anche nel campo della cyber security, sempre più determinante negli scenari interni e internazionali. Infatti, Cosmo-SkyMed è un asset fondamentale non solo del sistema spaziale italiano: è un programma che mantiene l’Italia sulla frontiera tecnologica e le consente di giocare un ruolo di primaria importanza a livello internazionale sui temi della difesa, della sicurezza e della gestione delle emergenze.  Con i loro occhi radar, capaci di vedere al buio e attraverso le nuvole, i satelliti di Cosmo-SkyMed hanno effettuato più di un milione di riprese e seguito, fra le altre cose, centottanta situazioni di crisi nel mondo (come ad esempio il terremoto di Amatrice del 2016) e controllato lo stato di salute dei ghiacciai antartici e dei siti dell’Unesco.

L’iniziativa è stata finanziata dall’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) in collaborazione con il Ministero della Difesa, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e con le competenze dell’industria spaziale italiana, Leonardo e le sue joint venture, Thales Alenia Space e Telespazio, sostenute da numerose piccole e medie imprese, per un importo complessivo di un miliardo di euro. Investimenti che hanno dato subito i loro frutti, con tassi di crescita costanti, basti pensare che nell’ultimo anno le richieste di monitoraggio e  riprese video sono cresciute del 25% in tutto il mondo.

Il decimo compleanno di Cosmo-SkyMed è stato infine l’occasione per guardare al futuro, quando verrà lanciata Cosmo-SkyMed 2.0, la nuova costellazione di satelliti che sarà sempre più al passo con le crescenti esigenze di sicurezza e di controllo del nostro Pianeta. I nuovi satelliti offriranno un salto generazionale in termini di tecnologia e vita operativa, iniziando un po’ alla volta a sostituire quelli attualmente esistenti. “Lo spazio è un pezzo fondamentale della nostra strategia” ha detto l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, a margine della cerimonia al Maxxi di Roma “abbiamo l’elettronica per la difesa e la sicurezza, l’elicotteristica, l’aeronautica e questa è la quarta gamba. Cosmo-SkyMed è un esempio di come la partnership tra pubblico e privato consente di sviluppare eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo”.

A cura della redazione
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