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Il trasporto valori chiede garanzie contro l’abusivismo

Le associazioni della vigilanza privata chiedono l’intervento del Governo contro l’abusivismo nel settore del trasporto valori

Il trasporto valori è stato uno dei settori più danneggiati dalla crisi sanitaria. I dati riportano un calo del fatturato superiore del 30% per le aziende che si occupano di trasporto valori e contazione del denaro. La pandemia inoltre ha accelerato il processo di digitalizzazione dei pagamenti. A questo si aggiunge il fenomeno dell’abusivismo, messo in atto ad esempio da corrieri o società estere prive di licenza CIT. Pe questi motivi ANIVP, ASSIV, Assovalori, FederSicurezza, Legacoop e UNIV hanno scritto una lettera al Ministero dell’Interno, Banca d’Italia e UIF (Unità di Informazione Finanziaria). Oggetto della missiva, la richiesta di garanzie da parte delle associazioni sulla concorrenza sleale esercitata da operatori privi delle necessarie qualifiche per adempiere il servizio.

“In un periodo drammatico per chi si occupa di trasporto valori, l’abusivismo non può essere tolleratoha dichiarato Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV.Chiediamo un intervento immediato dell’autorità tutoria per mettere la parola fine alla concorrenza sleale. Non solo per il comparto, ma anche per le committenze e per la sicurezza del Paese. Gli istituti di vigilanza devono sobbarcarsi tutti gli oneri relativi alla normativa di riferimento e si vedono sorpassati da aziende prive di tali requisiti.

Alla questione del trasporto valori, si aggiunge anche l’esclusione del comparto dall’ultimo Decreto Ristori emesso dal Governo. Mariano Bizzarri Ollandini, presidente di Assicurezza Confesercenti Toscana Nord, si è rivolto così alle Istituzioni. “Nell’ultimo Decreto Ristori non sono previsti contributi per le aziende che impiegano guardie giurate, steward ed addetti al controllo di discoteche, locali, cinema, concerti, spettacoli, musei, manifestazioni sportive, eventi di piazza, fiere, congressi, che, come i settori sport, cultura, spettacoli ed eventi hanno subito un ulteriore stop per almeno un mese e probabilmente prorogato ulteriormente”. Bizzarri Ollandini auspica che il codice ateco relativo a tali servizi venga inserito al più presto in un prossimo decreto. L’obiettivo è di “evitare il dissesto di un settore già gravemente colpito dal primo lockdown e dai successivi Dpcm”.

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