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Vigilanza privata, le proposte di FederSicurezza al Governo

In una nota inviata al Ministero dell’Interno, l’Associazione ha elencato le principali problematiche che affliggono il comparto e ha proposto alcune soluzioni per migliorare la situazione attuale
Continua il dialogo tra le associazioni del comparto della vigilanza privata e il Governo. In una lettera del 4 marzo scorso, FederSicurezza ha sottoposto all’attenzione del sottosegretario dell’Interno, l’On. Nicola Molteni, le principali criticità che gravano sulle imprese e i lavoratori del settore della sicurezza privata, proponendo alcune soluzioni per migliorare la situazione. Di fatto, si tratterebbe di interventi mirati che supportino gli istituti di vigilanza, in modo da sgravarli degli attuali oneri e conseguentemente liberare risorse economiche da reinvestire nel mercato e nella qualità del servizio offerto.
Nello specifico, FederSicurezza propone un ampliamento dei servizi, da un lato superando i limiti attuali per la salvaguardia dei beni da parte delle guardie giurate, dall’altro affidando alla vigilanza privata il controllo dei perimetri dei compound in cui operano le unità militari italiane all’estero (attività attualmente svolta da compagnie di sicurezza inglesi). Secondo l’Associazione infatti, le risorse economiche derivanti da queste azioni consentirebbero alle imprese di reinvestire in formazione e qualificazione professionale dei lavoratori.
Dal punto di vista della formazione, FederSicurezza ha invitato il Governo a una revisione dell’attuale sistema di addestramento al tiro con un sistema di formazione integrata con le Forze dell’Ordine. Inoltre, l’Associazione auspica un maggiore coinvolgimento da parte delle Regioni e dei Fondi Interprofessionali nell’attività formativa delle guardie giurate. Lavorando in sinergia con il settore pubblico si libererebbero ulteriori risorse da destinare ai lavoratori.
Ed è proprio sul binomio costo/valore del lavoro che si sofferma in chiusura la nota di FederSicurezza, proponendo una cabina di regia interministeriale che prevede il coinvolgimento del Ministero dell’Interno, del Lavoro e dello Sviluppo economico, allo scopo di garantire il rispetto del costo del lavoro (come previsto dal Ccnl) e di dare dignità alle guardie giurate che ogni giorno si espongono ai rischi e ai pericoli che questo mestiere comporta. Infine, in merito ai pericoli, l’Associazione auspica anche nuove misure di sicurezza specifiche (mezzi blindati, supporto tecnologico) per il servizio di trasporto e scorta valori.
Per leggere la lettera integrale di FederSicurezza clicca qui

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