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Vigilanza privata, gli assalti ai portavalori fanno paura

Nelle prime settimane di gennaio due assalti a blindati hanno scosso il comparto della vigilanza privata: FederSicurezza incontrerà i rappresentanti del Ministero dell’Interno

Il 2019 è iniziato all’insegna degli assalti ai portavalori, con tanto di furgoni incendiati, kalashnikov e ruspe. È quanto accaduto nelle prime settimane di gennaio: due episodi gravissimi che hanno scosso il comparto della vigilanza privata. Il primo è successo a Bari, dove un blindato è stato attaccato da un commando armato di quattro persone che attraverso l’utilizzo di una ruspa hanno sventrato il furgone e rubato i soldi, 2,3 milioni di euro. Prima di darsi alla fuga, i malviventi hanno dato alle fiamme due autocarri usati per bloccare la strada al portavalori. In Puglia, tra le province di Bari e Foggia, erano già cinque gli assalti a portavalori messi a segno nel 2018.

Il secondo episodio invece è a avvenuto nel milanese, a Cologno Monzese, dove i delinquenti, a colpi di pistola e kalashnikov, hanno assaltato un blindato che stava facendo il giro per prelevare il denaro dalle casse dei supermercati. Come per Bari nessun ferito, ma le guardie giurate sono tuttora sotto shock.

Quello degli assalti ai portavalori è un problema sempre più impellente, considerate anche le tecniche paramilitari utilizzate dai criminali, armati fino ai denti e in grado di trasformare una strada provinciale o il piazzale di un supermercato nel Far West. A pagarne le spese sono per lo più le guardie giurate, lasciate sole a fronteggiare un rischio così elevato e (manco a dirselo) sottopagate. Considerando inoltre che sempre più di frequente i vigilantes sono chiamati ad integrare, se non addirittura sostituire, il lavoro delle Forze dell’ordine per garantire la sicurezza pubblica.

È quanto sottolineato anche da Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza, a seguito dei suddetti episodi di Bari e Milano. “Il servizio di scorta e trasporto valori, e l’esclusività dell’affidamento dello stesso ai nostri operatori” ha dichiarato il Presidente di FederSicurezza “implicano responsabilità troppo spesso sminuite, date per scontate e deprezzate, tanto sotto il profilo del valore sociale quanto del valore economico. La stessa Amministrazione, che a rigore ci impone sempre maggiori oneri di formazione e l’osservanza di prescrizioni sempre più numerose e stringenti, ci garantisca al contempo le condizioni indispensabili per poter svolgere serenamente il nostro delicato e insostituibile ruolo di sicurezza complementare”. In merito, Gabriele ha richiesto un incontro urgente con i vertici del Ministero dell’Interno che prontamente hanno dato la loro disponibilità fissando per il prossimo 23 gennaio un incontro con il Sottosegretario all’Interno On. Nicola Molteni.

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