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Sicurezza, presentato nuovo Ddl per impiego guardie giurate all’estero

In questi giorni è stata presentata in Parlamento una proposta di legge per l’impiego delle guardie giurate da parte di aziende pubbliche e private che operano all’estero
Il 7 maggio scorso è stato presentato alle Camere il Ddl firmato dell’On. Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) per l’impiego delle guardie giurate all’estero. La proposta di legge è stata lungamente attesa dal comparto della vigilanza privata, in particolare da ASSIV (Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari). Il Ddl prevede la possibilità da parte di aziende pubbliche e private che operano all’estero, in zone a rischio, di usufruire dei servizi di sicurezza privata per proteggere i propri beni e il personale.
Ad oggi questo compito è svolto esclusivamente da società di vigilanza privata straniere (americane, britanniche, francesi, israeliane, russe e sudafricane), poiché in Italia manca un’apposita normativa in materia. L’unica eccezione è rappresentata dai servizi di antipirateria sulle navi mercantili nazionali che, dopo la tragica vicenda dei marò in India, vengono svolti dal personale delle imprese di vigilanza.
Se la proposta di Lollobrigida diventasse legge porterebbe di fatto diversi benefici al Paese, economici e non solo. Da un lato, le aziende che operano all’estero non dovrebbero più pagare (e profumatamente) i servizi di security stranieri. Dall’altro, gli istituti di vigilanza italiani troverebbero nei servizi svolti all’estero una nuova opportunità di business. Trattasi infatti di un settore in continua espansione, che ad oggi vale circa 250 miliardi di dollari. Oltre all’aspetto economico però il Ddl presenta anche la possibilità di reimpiegare il personale militare in uscita dalle forze armate, in grado di innalzare il livello di professionalità e qualificazione dei servizi svolti. Personale tra l’altro utilizzato anche dalle imprese di vigilanza straniere. Infine, l’impiego di guardie giurate italiane comporterebbe una maggiore garanzia di controllo dei flussi informativi ai fini della protezione delle politiche e degli asset aziendali.
Maria Cristina Urbano, Presidente di ASSIV, ha ricordato che “il 60% delle attività lavorative delle imprese italiane si svolge tutto o in parte fuori dal territorio nazionale e che la maggior parte delle nostre aziende operanti all’estero è costretta a ricorrere a compagnie di vigilanza straniere”. Urbano ha sottolineato inoltre che “ASSIV ha fortemente auspicato la presentazione di questo disegno di legge, con l’obiettivo di porre definitivamente rimedio a tale assurdo vuoto normativo”.

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