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Paure digitali: un italiano su due teme per i suoi dati

Stando al sondaggio dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, il 44% degli italiani ha paura per i suoi dati: tuttavia lo accettano se a controllarli sono le Istituzioni

La percezione della paura per i dati personali aumenta di pari passo con l’utilizzo della Rete. È quanto emerso dall’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza Demos&Pi Fondazione Unipolis, intitolato “Focus sulle paure digitali”. Stando all’analisi, circa un italiano su due teme per la sicurezza dei suoi dati. La paura colpisce in particolare la fascia adulta della popolazione (oltre il 50% tra i 45 e i 64 anni) e le persone con un livello di istruzione medio-alta e una posizione professionale in cui usano spesso Internet per lavorare (imprenditori, liberi professionisti, dirigenti, funzionari e impiegati). A preoccupare le persone sono in sostanza due aspetti: “la sicurezza dei dati su Internet” (per il 27% degli intervistati) e “che qualcuno possa controllare o impossessarsi delle informazioni su acquisti o operazioni bancarie su Internet” (24%).

Questo è il motivo per cui il controllo da parte delle Istituzioni è accettato di buon grado. Il 62% dei cittadini infatti è convinto che “il Governo o comunque un’autorità giudiziaria controllino almeno in parte le loro attività in Rete”, tuttavia lo accettano in nome della sicurezza. Un italiano su due considera i controlli da parte delle Istituzioni “una garanzia per i cittadini”. Soltanto il 28% denuncia i rischi per la privacy. Se il controllo da parte delle autorità viene preso per buono, quello da parte delle aziende è considerato invasivo e molesto, oltre ad essere più temuto. Il 74% degli intervistati pensa che “almeno una parte del traffico di dati digitali sia monitorata da imprese pubblicitarie, compagnie tecnologiche o aziende di altro tipo”. Il 43% invece pensa che “tutti i contenuti veicolati attraverso il proprio dispositivo in rete, o quantomeno la maggior parte, siano controllati dalle aziende”.

Se da un lato i timori per la sicurezza dei dati aumentano, cresce il numero degli utenti sul web, nonostante ad oggi un italiano su tre ammetta di non utilizzare Internet. A questa fetta di persone appartengono donne (32%), soggetti con un basso livello d’istruzione (76%), pensionati (52%) e casalinghe (55%). Al contrario il 23% della popolazione è sempre connessa, in particolare liberi professionisti (54%) e studenti (49%).

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