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Guardie Giurate: presentata un’interrogazione al Ministero

L’Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane rende noto il testo dell’interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presentata dal Senatore Iurlaro Pietro

Il Presidente A.N.G.G.I., acronimo di Associazione Nazionale Guardie Giurate Italiane, Padovani Fabio, rende noto il testo dell’Interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presentata per intercessione del Senatore Iurlaro Pietro in data 31 agosto.

L’interrogazione annunciata in Senato il 3 agosto del corrente anno 2016 nasce dall’esigenza di tutela di una categoria lavorativa, come quella delle guardie giurate, impegnata in “lavori o attività connotati da un particolare indice di stress psicofisico”. La richiesta è quella di rientrare nella possibilità di “maturare il diritto al trattamento pensionistico con un anticipo di tre anni”

Se dunque la categoria del lavoro dei dipendenti da istituti di vigilanza privata “conferito con decreto interministeriale 27 aprile 2006 e con l’art. 41, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008 (l’orario di lavoro e la sua regolamentazione è demandato al contratto collettivo nazionale di categoria), come quello delle forze di polizia, è stato escluso dall’applicazione del decreto legislativo n. 66 del 2003, nonostante tale attività sia caratterizzata dalla notoria esistenza di fattori e rischi in grado di determinare alti tassi di stress psicofisico e dai carichi di lavoro irregolari” come si legge in ordinanza di interrogazione resa pubblica e pubblicata sul sito di A.N.G.G.I. si rammenta come “nella disciplina prevista dal decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006, è previsto un particolare elenco di pubblici funzionari particolarmente esposti ad essere vittime nello svolgimento del proprio dovere. Esso comprende: i magistrati ordinari della magistratura italiana; gli appartenenti alle forze armate italiane: all’Aeronautica militare; all’Arma dei Carabinieri; all’Esercito italiano; alla Marina militare; alla Guardia di finanza e gli appartenenti alle forze di polizia italiane: al Corpo nazionale dei vigili del fuoco; al Corpo forestale dello Stato; alla Polizia di Stato; alla Polizia penitenziaria; alla Polizia municipale”

La premessa permette quindi il seguente ragionamento per il quale si scrive “la guardia particolare giurata, come si evince dalla definizione, al momento del rilascio dei titoli, effettua un giuramento di fedeltà alla nazione, alle sue leggi e al Presidente della Repubblica, il medesimo che prestano gli appartenenti alle forze dell’ordine e armate nonché tutti coloro che devono esercitare dei pubblici poteri o delle pubbliche potestà; la guardia particolare giurata svolge comunque un servizio di pubblica utilità e sempre più spesso, sostituisce le forze dell’ordine nel controllo degli obiettivi sensibili, quali le strutture aeroportuali e portuali, gli uffici pubblici, le strutture sanitarie, i tribunali e così via; le guardie particolari giurate, che prestano la loro opera di vigilanza presso enti pubblici e privati, sono ormai figure di spicco nelle attività commerciali di cui il cittadino è utente: banche, supermercati, ospedali, centri commerciali, aeroporti, porti, trasporto valori”

Ecco che quindi risulta evidente, riportate le esatte parole espresse nell’interrogazione che la richiesta risulta quindi “opportuno, a parere dell’interrogante, garantire la possibilità e la precedenza di pensionamento anticipato ai lavoratori del settore della vigilanza privata e alle guardie particolari giurate.

Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno e necessario attivarsi per il reintegro, all’interno del decreto legislativo n. 66 del 2003, dei lavoratori del settore della vigilanza privata, dal momento che lo svolgimento dei vari servizi è riconducibile alle attività di tutela della pubblica incolumità, e demandare la regolamentazione dell’orario di lavoro al suddetto decreto; e quali azioni normative intenda porre in essere, affinché le guardie particolari giurate possano, ove ne sussistano i requisiti, accedere prioritariamente al trattamento pensionistico per i lavori usuranti”

L’interrogazione rimane quindi in attesa di risposta che vedrà i tempi della politica. Nel frattempo l’iniziativa si presta per alcuni considerazioni quali la definizione della categoria lavorativa come quella delle Guardie giurate che sempre più si delinea e definisce nei dettagli, ma anche la necessità di un inquadramento preciso e un ridisegno di quelle sfumature che rendano questo lavoro messo nella condizione di essere incisivo e una risorsa oltre che un’opportunità occupazionale.

Tutti i dettagli e ovviamente i vari aggiornamenti sulla questione verranno comunicati direttamente sul sito ufficiale di A.N.G.G.I.

di Katja Casagranda
© Riproduzione riservata

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