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Guardie civiche: FederSicurezza chiede un incontro urgente con il Governo

FederSicurezza ha inviato una lettera al Governo in cui esprime il suo totale dissenso verso l’iniziativa del Ministro Boccia e chiede con un’urgenza un incontro tra le parti.

Il comparto della sicurezza privata ha espresso tutto il suo dissenso nei confronti della proposta del Ministro Boccia. Stavolta è FederSicurezza, la Federazione della Vigilanza e Sicurezza Privata, che rappresenta oltre 55.000 addetti, a inviare una lettera ai rappresentanti del Governo per chiedere un imminente tavolo di confronto sul tema delle guardie civiche.

L’iniziativa proposta dal Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia prevede infatti il reclutamento di 60 mila volontari tra le file dei percipienti del reddito di cittadinanza ai quali affidare il compito di controllo e verifica delle norme di sicurezza, quali distanziamento sociale, divieto di assembramenti e obbligo delle mascherine, a partire dal 3 giugno.

Già nei giorni scorsi, la proposta aveva sollevato dubbi e disappunto non solo all’interno del settore della vigilanza privata, ma anche da parte di alcune cariche istituzionali come i ministri Lamorgese e Guerini. Dopo che il Presidente Luigi Gabriele aveva espresso tutta la sua frustrazione per la proposta del Ministro Boccia, FederSicurezza ha inviato una lettera al Governo esprimendo la richiesta di un incontro urgente tra le parti. Dalle parole del vice Presidente Gianni Baratta, firmatario della missiva, emergono ancora una volta le perplessità di un intero comparto, che viene inspiegabilmente messo da parte.

Come più volte ribadito, la sicurezza non è una tema su cui improvvisare, bensì un bene essenziale per i cittadini e per le stesse Istituzioni. Ad oggi esistono migliaia di operatori, tra guardie giurate, addetti al controllo e steward, adeguatamente formati e qualificati per svolgere le funzioni richieste ai volontari. Molte perplessità nascono dal fatto che questi stessi lavoratori si sono messi al servizio della cittadinanza già nella fase più critica della pandemia, continuando ad offrire il proprio servizio in modo efficiente, dalla sorveglianza dei supermercati al trasporto valori. Infine, FederSicurezza pone al Governo degli interrogativi di carattere pratico e contingente, come chi formerà i volontari in questione? chi formerà gli stessi formatori? e con quali risorse? Il 3 giugno è ormai alle porte.

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