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Contratto Nazionale Vigilanza Privata: trovata l’intesa

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore vigilanza privata e servizi fiduciari è ai blocchi di partenza

I lavoratori del settore Vigilanza Privata, riuniti nell’Attivo Unitario, hanno dato il via libera alla piattaforma per avviare le trattative per il rinnovo.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore vigilanza privata e servizi fiduciari (scaduto lo scorso 31 dicembre) è ai blocchi di partenza. I rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno trovato un’intesa preventiva per la redazione di un’ipotesi di piattaforma unitaria che potranno sottoporre alle controparti datoriali dopo l’approvazione dell’attivo unitario dei delegati.

La piattaforma unitaria ha l’ambizioso, ma necessario, obiettivo di innovare, provando a proseguire sulla strada della riforma del settore e di tutta la filiera della sicurezza attraverso alcuni punti chiave:
– unico campo di applicazione che identifichi il perimetro del settore;
– classificazione del personale che ricomprenda tutte le mansioni e le professionalità richieste nelle attività riconducibili alla sicurezza;
– rafforzamento della contrattazione di secondo livello e della sua esigibilità, anche per le materie relative all’organizzazione del lavoro;
– rafforzamento della disciplina del cambio d’appalto, rendendola più cogente e vincolante al fine di impedirne l’elusione;
– incrementi salariali consoni a sostenere la ripresa dei consumi e coerenti con la specificità professionale del settore.

Si punta a definire un unico contratto nazionale, che sia in grado di delineare puntualmente la “filiera” della sicurezza. Obiettivo raggiungibile solo con un intervento chiaro sui confini del campo di intervento del Contratto Nazionale stesso e con un sistema unico di riconoscimenti economici e normativi per le diverse figure professionali. “Siamo pronti per avviare un confronto unitario che, in breve tempo, porti alla definizione di un accordo condiviso tra le parti”  affermano le Filcams, Fisascat e Uiltucs. “Il settore ha bisogno di regole definite e concertate e di ridare forza alle lavoratrici e ai lavoratori, cercando di recuperare il potere di acquisto e proseguire il confronto con le Istituzioni preposte”.

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