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Ccnl Vigilanza Privata: ripartono le trattative

Con l’incontro del 15 gennaio sono riprese le trattative per il rinnovo del Ccnl della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Piccoli passi in avanti, ma le negoziazioni rimangono ancora aperte.Il 15 gennaio ha avuto luogo l’ennesimo incontro tra le parti per il rinnovo del Ccnl della vigilanza privata e dei servizi fiduciari che ha visto tutti d’accordo quanto meno sulle figure professionali da inserire nel nuovo contratto. In tal senso, il rinnovo contrattuale spetterebbe ai lavoratori disciplinati dal DM 269/2010 ed alle norme speciali (steward e addetti alle attività di intrattenimento e spettacolo) e per quelli che svolgono servizio di security disarmata. Discorso a parte per gli investigatori privati, che nonostante siano compresi nel decreto ministeriale, risultano difficilmente  inquadrabili nella contrattualistica in quanto soggetti alle regole della libera professione.

l 15 gennaio ha avuto luogo l’ennesimo incontro tra le parti per il rinnovo del Ccnl della vigilanza privata e dei servizi fiduciari che ha visto tutti d’accordo quanto meno sulle figure professionali da inserire nel nuovo contratto. In tal senso, il rinnovo contrattuale spetterebbe ai lavoratori disciplinati dal DM 269/2010 ed alle norme speciali (steward e addetti alle attività di intrattenimento e spettacolo) e per quelli che svolgono servizio di security disarmata. Discorso a parte per gli investigatori privati, che nonostante siano compresi nel decreto ministeriale, risultano difficilmente  inquadrabili nella contrattualistica in quanto soggetti alle regole della libera professione.

Le parti hanno condiviso anche la necessità di colmare le lacune dell’attuale regolamentazione, partendo innanzitutto dalla mancanza di una disciplina per l’apprendistato. Condivisione di intenti anche sulla necessità  di allineare l’attuale regolamentazione con le esigenze di mercato e con le più recenti normative sul lavoro: in questo senso occorrono interventi in grado di implementare la flessibilità, quanto di riformulare istituti contrattuali quali la carenza di malattia. Grosse riserve invece sono state espresse rispetto alla proposta di classificazione unica di parte sindacale, “sconsigliabile per le rischiose ripercussioni che potrebbero verificarsi a livello di vertenze”.

Infine, Luigi Gabriele, al termine dei lavori ha ribadito l’esigenza di arrivare il prima possibile a definire un nuovo testo contrattuale, oltre a lamentare l’assoluta “carenza di relazioni industriali, un’inadeguatezza” ha sottolineato il presidente di FederSicurezza “impensabile in un settore che, solo per fare un esempio recente, avrebbe certamente meritato una maggiore attenzione rispetto a tematiche quali il pensionamento anticipato per i lavori gravosi”. Il tavolo di lavoro si è concluso con un nuovo incontro fissato per febbraio.

Nonostante il forte pressing sindacale, le negoziazioni contrattuali rimangono ancora aperte. Sono circa 70 mila gli addetti del comparto della vigilanza privata, di cui oltre 41 mila guardie particolari giurate senza contratto dal 31 dicembre 2015. I lavoratori operano spesso in condizioni difficili, con turnazioni pesanti e stipendi non adeguati (1000/1100 euro al mese) alle responsabilità e ai rischi quotidiani.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno espresso forti perplessità sull’esito a loro avviso “inconcludente” dell’incontro e hanno dato mandato alle segreterie nazionali di organizzare la mobilitazione e lo sciopero dei lavoratori decisa a Roma il 15 dicembre scorso dall’assemblea unitaria delle strutture e dei delegati. Per Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale Fisascat Cisl, ”il rinnovo del contratto rappresenterebbe un punto di riferimento certo e fonte di legalità”.

A cura della Redazione
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