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Attacchi informatici contro le banche: +238% da febbraio

Gli attacchi informatici contro gli istituti bancari sono aumentati esponenzialmente nel corso della pandemia per effetto dell’uso massiccio di internet nelle operazioni finanziarie

Come è stato più volte ribadito, con la pandemia da covid-19 gli attacchi informatici rivolti a privati ed aziende sono aumentati in misura esponenziale. Il motivo principale risiede nell’utilizzo massiccio di internet da parte degli utenti per pagamenti e operazioni finanziarie durante lock down, e in parte anche per lo smart working. Nei mesi nevralgici della pandemia è stato riscontrato un notevole aumento dei cyber attacchi, che in alcuni casi sfruttavano la paura del virus come esca per sottrarre agli utenti dati ed informazioni sensibili.

Se aziende e privati rimangono l’obiettivo preferito dei criminali informatici, le banche non sono da meno. Uno studio recente di Moody’s ha svelato infatti che gli istituti di credito sono sempre più esposti agli attacchi informatici. Considerato il periodo tra febbraio e aprile, cioè in piena emergenza sanitaria, i cyber attacchi sono aumentati del 238%. Un numero impressionante, di fatto il triplo rispetto ai dodici mesi precedenti, quando l’incremento medio degli attacchi informatici si attestava intorno all’80%.

L’obiettivo principale degli hacker è il trasferimento fraudolento di denaro (60%), mentre solo il 3% vuole ottenere informazioni a scopo di spionaggio industriale. Ad oggi, il costo complessivo delle violazioni di dati e informazioni sensibili nel settore finanziario è di circa 6 milioni di dollari, secondo soltanto al comparto sanitario.

Inoltre, lo studio di Moody’s pone l’accento anche sulle contromisure che le banche stanno mettendo in atto per contrastare le minacce provenienti dal web. In sintesi, le risposte date dagli intervistanti evidenziano che gli istituti di credito stanno investendo in infrastrutture e procedure di sicurezza informatica, strategie e piani d’azione di prevenzione e gestione dei rischi ed infine su una maggiore trasparenza tra banche. Finora infatti lo scambio d’informazioni tra gli istituti di credito è debole, onde evitare di esporsi ad ulteriori rischi o di subire eventuali danni d’immagine. Tuttavia, la condivisione e l’adozione di standard e protocolli internazionali può essere uno strumento utile per far fronte comune contro la minaccia cyber.

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